giovedì 6 marzo 2014

DONNE. POTREBBERO ESSERE PIÙ DI 60 MILIONI LE VITTIME DI VIOLENZA IN EUROPA



Il 33% delle donne e ragazze sopra i quindici anni intervistate ha subito violenza fisica e/o sessuale: in pratica una donna su tre. Lo scrive nella sua prima relazione l’Agenzia europea per i diritti fondamentali (Fra) sulla violenza fisica, sessuale e psicologica subita dalle donne in ambito domestico, lavorativo, pubblico e su internet. Si tratta della più completa indagine mai condotta al mondo sulla violenza contro le donne che ha coinvolto 42.000 donne in tutte Europa.
Il dato risulta ancora più sconvolgente se lo trasformiamo da percentuale a numero: sarebbero 62 milioni le donne ad aver subito una qualche forma di violenza. Di queste, fra le intervistate, il 22% ha subito violenza dal partner, l’uomo con cui hanno scelto di stare, e il 5% è stata vittima di stupro. Quasi il 10% delle intervistate vittime di un uomo diverso dal partner indicano che nell’episodio era coinvolto più di un autore. 
Il 43% ha subito violenza psicologica da parte di un partner attuale o precedente, come ad esempio l’umiliazione pubblica, l’obbligo a restare chiusa in casa, l’obbligo di vedere materiale porno e minacce di violenza fisica. Il 33% ha subito violenza fisica o sessuale durante l’infanzia, e il 12% in particolare violenza sessuale, nella metà dei casi da sconosciuti.
Il 18% ha dichiarato di essere stata vittima di stalking e il 5% di esserlo stato nell’anno precedente all’intervista. L’11% ha ricevuto avance sessuali tramite i social network o tramite messaggi, e la percentuale sale al 20% se si considerano le donne fra i 18 e i 29 anni. Il 55% delle donne ha subito una qualche forma di molestie sessuali, che nel 32% dei casi sono state commesse da un superiore, un collega o un cliente. Le mancate denunce della violenza alla polizia o ad altre organizzazioni riguardano il 67% delle intervistate.

In Italia il dato cala al 27%. Tante, sono nel campione considerato, le donne che dichiarano di aver subito violenza, contro il 33% della media europea. Il dato inferiore può essere conseguenza della ritrosia a rispondere sulla violenza, in ogni caso restiamo su numeri che, potenzialmente, coinvolgono milioni di donne. L’Italia con la recente legge sul femminicidio ha anche ratificato la convenzione di Istanbul. L’agenzia chiede, a chi fra gli altri 27 paesi membri non l’abbia già fatto, di ratificare la convenzione di Istanbul per considerare la violenza sulle donne e quindi lo stupro come materia di interesse pubblico e non privato.
L'Italia, è stato il quinto stato a ratificare – nel giugno 2013 - la convenzione, che - per entrare in vigore - ha bisogno dell’ok di dieci nazioni, di cui almeno otto membri del consiglio d'Europa. 
Che fare? Datori di lavoro, compresi quelli pubblici, servizi sanitari e sociali, provider internet devono implementare misure per arginare il problema. Indispensabile è la formazione per la polizia, per i datori di lavoro, per le autorità sanitarie e per i servizi di sostegno alle vittime di violenza. I gestori dei social network e i provider internet devono assistere le vittime di violenza on-line nelle denunce mettendo in atto misure per prevenire questa violenza alla base.

 


 

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