Chi non ha mai prenotato una vacanza o un albergo con
Expedia o Booking? Chi non ha mai dato uno sguardo ai giudizi di Tripadvisor?
Davvero pochi. I motivi? Si risparmia e sono affidabili. Ovvio. Ma fanno
davvero risparmiare e sono così affidabili? Dopo gli antitrust viaggi di Regno
Unito, Germania e Norvegia anche l’antitrust italiano ha avviato un'istruttoria
per verificare la presenza di intese restrittive della concorrenza attraverso
gli accordi siglati con gli alberghi.
La segnalazione era arrivata da Federalberghi, perché
Booking ed Expedia “limitano la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di
prenotazione tra i diversi canali di vendita, ostacolando la possibilità per i
consumatori di trovare sul mercato offerte più convenienti".
Le strutture
devono lavorare in esclusiva con i colossi on-line, vincolate secondo l’antitrust:
“a non offrire i propri servizi alberghieri a prezzi e condizioni migliori
tramite altre agenzie di prenotazione online e in generale tramite qualsiasi
altri canale di prenotazione siti web e alberghi compresi". Le clausole imposte agli alberghi rendono difficile l'ingresso di nuovi concorrenti sul mercato, danneggiando in primo luogo i consumatori. L'istruttoria durerà più di un anno e si concluderà entro il 30 luglio 2015. Le due aziende rischiano una sanzione fino al 10% del fatturato.
I guai per Tripadvisor arrivano dalle segnalazioni dell'Unione Nazionale Consumatori e l'Authority guidata da Giovanni Pitruzzella ha deciso di avviare un procedimento per pratica commerciale scorretta. La verificare è sulle misure per prevenire e limitare le false recensioni
"Non solo - spiega Dona dell’UNC - anche Tripadvisor avrebbe tutto l'interesse a garantire l'attendibilità dei giudizi, pur preservando la libertà della Rete, per evitare che un'idea geniale, nata per sfruttare a pieno lo spirito di condivisone di Internet, imploda su se stessa con il sospetto di essere ispirata a logiche di interesse e magari anche da interessi anticoncorrenziali".