I ritardi nel caricamento di pagine web e
video aumentano la frequenza cardiaca e lo stress. Emerge da uno studio
condotto da Ericsson. Lo sanno bene gli hockeisti che ricorrono allo streaming
per vedere le partite, che nessuna tv trasmette, ma lo sanno tutti gli utenti
del web.
Allo studio hanno preso
parte 30 volontari danesi, tra i 18 e i 52 anni, selezionati in modo casuale fra
gli utenti di video in streaming da smartphone.
Ai volontari è stato
chiesto di completare 18 attività in 20 minuti. I
compiti consistevano nella navigazione online tra nuovi articoli e nella
visualizzazione di video su YouTube. Le connessioni erano afflitte da una serie
di ritardi predeterminati dei quali nessuno di loro era a conoscenza.
I partecipanti sono stati divisi in 3
gruppi. Il primo non ha subito ritardi, il secondo è stato sottoposto a ritardi
medi e il terzo è stato afflitto da ritardi elevati (10-14 secondi per caricare
di una pagina web; 6 secondi per un video; 3 pause di 3 secondi nella
visualizzazione a causa del buffering)
Senza ritardi durante la visualizzazione, i
livelli di stress sono aumentati in media del 13% rispetto ai livelli prima
delle prove. Perché comunque dover chiudere una prova in un tempo prestabilito
provoca ansia. Un ritardo medio di 2 secondi durante il caricamento dei video
ha aumentato in media del 16% lo stress. Una pausa causata dal re-buffering ha
incrementato di un altro 15% i livelli di tensione (31%). Con ritardi elevati,
nell’ordine dei 6 secondi, la metà dei partecipanti ha subito un aumento del 19%
dei livelli di stress, mentre l’altra metà ha manifestato segni di
rassegnazione (i movimenti degli occhi indicavano distrazione). Un’ulteriore pausa causata dal re-buffering ha incrementato
di un altro 15% i livelli di stress (34%).
I livelli di stress
prodotti dai ritardi nel caricamento di pagine web e video sono simili a quelli
quando si guarda un film horror o si deve risolvere un problema matematico.
Nella
foto livello di stress per la lentezza del caricamento
(renato
sirigu)
Fonti
e risorse: