Ugo Sposetti storico tesoriere dei DS, favorevole al finanziamento
pubblico dei partiti, comunista tutto d’un pezzo, senatore dal 1987 (PCI,
Ulivo, PD). Ispiratore della legge che lega il rimborso elettorale al numero di
voti che ha fatto crescere a dismisura i fiumi di miliardi regalati alla
politica. Condannato, nel 1991, dalla Corte dei conti per l'appalto dei lavori
per la costruzione delle piscine di Capranica e Valentano, affidato alla
azienda Cogiva di Caprarola. Lui, Ugo Sposetti, vuole strozzare la stampa democratica.
Forse perché i giornali, come Il Sole 24 scrivono cose di questo tipo: “Duecento milioni all'anno, euro più euro meno. È l'entità del finanziamento pubblico dei partiti. Ma a questa somma vanno aggiunti anche i rimborsi per le elezioni regionali e per le europee. Ma perché un finanziamento pubblico se il referendum del '93 aveva sancito l'abrogazione dei fondi statali ai partiti? La risposta sta nella parola "rimborso". La consultazione referendaria, infatti, fece decadere il contributo pubblico per il funzionamento ordinario dei partiti, non il rimborso per le spese elettorali. Rimborso che, secondo quanto certifica la Corte dei conti, costituisce di fatto un vero e proprio finanziamento che va ben al di là delle spese per le campagne elettorali. Un esempio? Nel 2006 i partiti hanno speso 120 milioni e ne hanno incassati 520, nel 2008 hanno sborsato 110 milioni e ne hanno ricevuti 503. I fondi di Camera e Senato distribuiscono circa 500 milioni a legislatura, dunque 100 milioni all'anno. Ma a questa cifra si è aggiunto, dal 2008 al 2011, anche il rimborso relativo alla precedente legislatura chiusasi in anticipo”.
E poi che c’entra una legge sugli enti locali con il fondo dell’editoria? Il solito giochino di mettere trappole di nascosto caro ai marpioni della vecchia politica.
«Il settore editoriale – aggiunge il presidente del sindacato dei giornalisti Giovanni Rossi - dà lavoro a migliaia di persone e reddito alle loro famiglie. È dovere dello Stato intervenire per rilanciare un settore che vive una crisi gravissima. L'intervento pubblico serve a garantire il pluralismo, come prevede la Costituzione. Il sindacato dei giornalisti è per il massimo rigore nell'erogazione dei fondi che sono finalizzati a sostenere l'occupazione. Tutti concetti ribaditi, con forza, dal segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, intervenendo al congresso di Sel a Riccione». (ANSA).
Forse sono le frequentazioni sbagliate?