giovedì 2 maggio 2013

PROVINCE. FANNO CAUSA ALLO STATO PER 4 MILIARDI. IL GOVERNO PENSA DI CHIUDERLE


Venezia e Treviso hanno già ottenuto dallo Stato il maltolto, ora è la volta della provincia di Padova a battere cassa. Il tribunale di Venezia ha accolto il decreto ingiuntivo presentato dal presidente Barbara Degani ordinando al ministero dell’interno di restituire 36 milioni di euro più 18.000 euro di interessi maturati dal 1997 al 2006.

L’ingiunzione obbliga il ministero dell’interno a saldare i debiti derivati dai cosiddetti “residui perenti”. Cioè i mancati trasferimenti erariali che la provincia di Padova avrebbe dovuto ricevere dal 1997 al 2006 per lo svolgimento delle funzioni previste dal decentramento amministrativo.

“Il Tribunale – racconta la presidente Degani – ha riconosciuto la fondatezza delle nostre richieste. Lo Stato continua a tagliare e a chiedere a noi di essere virtuosi, abbiamo dimostrato ampiamente che lo siamo e ora sia lui a fare la sua parte. Nonostante i continui tagli, abbiamo sempre svolto le nostre funzioni e pagato i creditori. Ci siamo dovuti difendere dallo scippo della tesoreria da parte del governo e siamo riusciti a far quadrare i conti senza trasferimenti e con i tagli alle uniche tasse che ci hanno garantito delle entrate”.

“Sicuramente – ha aggiunto la Degani – lo Stato proverà a resistere, ma noi abbiamo una carta forte e inoltre Venezia e Treviso, sulla base della stessa sentenza, si sono già viste saldare il credito. Pertanto contiamo di avere quanto ci spetta e, fintanto che non incassiamo, io di sicuro non mollerò”.

Lo Stato ha proposto opposizione al decreto ingiuntivo tramite l’avvocatura distrettuale di Venezia. La prima udienza è fissata per il prossimo 1 ottobre. La provincia si costituirà in giudizio.

Anche Genova e Savona, ad aprile, hanno dato mandato ad uno studio legale romano di presentare al tribunale di Roma la richiesta di un decreto ingiuntivo nei confronti dei ministeri dell’interno e dell’economia e delle finanze per il pagamento dei crediti erariali dovuti. In un anno e mezzo, solo per Genova, il credito accumulato nei confronti dello Stato è cresciuto di altri 2,7 milioni, passando a 32.611.388 euro.
Dal 1° gennaio 2008, cessate le norme sulla tesoreria unica, tutte le partite di credito che le province avevano maturato negli anni precedenti dallo Stato per trasferimenti erariali non versati sono divenute esigibili.

Crediti ingentissimi che potrebbero spingere il governo ad abrogare quanto prima le province per non dover mettere in pagamento, per tutte le 107, province circa 4 miliardi di vecchi debiti. Cioè il gettito dell’IMU prima casa.